MOZIONE BACCIGA 1572: UN BRACCIO TESO ALLA CEI

👎😡 MOZIONE BACCIGA 1527: ECCO L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE CHE A VERONA NULLA E’ CAMBIATO!

🌈 A 25 anni dall’approvazione delle mozioni omofobe veronesi il 14 luglio 1995, eccone arrivare puntuale un’altra. L’estrema destra presente nel Consiglio Comunale di Verona partorisce sempre perle, e quest'ultima porta la firma di Andrea Bacciga, non certo un debuttante nel prendere posizione contro le persone LGBT.

Vogliamo ricordare anche un'altra mozione, la 1058 dal titolo "MADRE E PADRE", presentata il 4 aprile 2019 e approvata nel giugno seguente. L'intento della mozione era l'applicazione di un provvedimento ministeriale datato 31 gennaio 2019, che modificava il testo del DM del 23 dicembre 2015, dove i termini PADRE e MADRE erano stati sostituiti con GENITORE 1 e GENITORE 2 per andare incontro a tutte le coppie LGBTQI+ che dovevano registrare i propri figli alle anagrafi.

Ne potremmo ricordare altre ma saltiamo direttamente a quella in oggetto. Questa nuova creatura, la mozione 1572 dal titolo “IL COMUNE DI VERONA APPOGGIA IL COMUNICATO DELLA CEI CONTRO LE DISCRIMINAZIONI”, vuole impegnare l’amministrazione ad allinearsi alla CEI nel contrastare la proposta di legge contro l’omofobia in esame presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, a firma Zan/Scalfarotto.

Bacciga propone che l'amministrazione veronese sostenga le dichiarazioni della CEI secondo le quali non è necessaria una NUOVA legge (come se ce ne fosse mai stata una). Questa intenzione di allineamento non ci stupisce molto; in più occasioni questa e altre amministrazioni hanno dato ampio spazio alla CURIA veronese e a tutto il movimento integralista cattolico, fatto di persone che si battono strenuamente per difendere i propri privilegi economici ed educativi. Verona e la sua provincia sono senza dubbio il territorio di elezione per i movimenti reazionari catto-fascisti, che qui hanno trovato aperture e legittimazioni politiche e culturali.

Bacciga e la CEI sostengono anche che le persone LGBTQI+ non sono affatto discriminate e che hanno gli stessi diritti delle altre persone, che l’omo-bi-trasfobia non esiste e che la legge contro l'omofobia servirebbe solo a mettere un bavaglio al diritto di espressione.

In pratica vogliono continuare ad essere liberi di definire le persone LGBT CONTRO NATURA, innescando così continue discriminazioni contro le persone di orientamento diverso da quello eterosessuale.

Sanno bene che una legge contro l’omo-bi-trasfobia potrebbe aprire le porte ad altre rivendicazioni come l’adozione e il definitivo riconoscimento dei diritti ai figli delle coppie gay.
Riteniamo gravissima questa ennesima mozione che Bacciga porta in voto, ma comprendiamo bene le sue paure, tipiche di un eterosessuale che non sa come rapportarsi con le persone LGBT. La Mozione Bacciga non vuole solo allinearsi alla posizioni della CEI, ma anche impegnare nuovamente
una amministrazione veronese a non riconoscere una legge che punirebbe atti violenti, quelli che quotidianamente colpiscono le persone gay, lesbiche e trans.

L'invocata libertà di espressione non è che un pretesto per non parificare i diritti, esattamente come è successo 25 anni fa nella stessa aula.

Il Consiglio Comunale Veronese, anziché contrastare i diritti, dovrebbe impegnarsi ad estenderli, senza contare che forse in questo momento socialmente così grave avrebbe ben altro da fare.

Come 25 anni fa all'approvazione delle mozioni omofobe, saremo presenti alla discussione della mozione 1572, perché NOI SIAMO ANCORA QUI.
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Comitato Verona Pride
Piazza Pride 2020
Arcigay Pianeta Milk
Circolo pink Verona
SatPink Verona e Padova

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